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Consentire ai tuoi dipendenti di lavorare dall’estero, dovresti farlo?

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Date published: 4/10/2022

I media hanno dedicato ampio spazio alle preoccupazioni sulla forza lavoro britannica e al suo pool di talenti in rapida diminuzione. I dati forniti da Totaljobs Hiring Trends evidenziano che oltre 4,5 milioni di lavoratori nel Regno Unito stanno prendendo in considerazione l’eventualità di trasferirsi all’estero, citando fattori come l’aumento del costo della vita e la pandemia di COVID-19 quali motivi per lasciarsi il Regno Unito alle spalle. Tale grande migrazione ha dato luogo a una significativa crisi generale nel reclutamento del personale, con aziende che stanno prendendo in esame l’opportunità di attuare soluzioni più creative.

Molti lavori non sono semplicemente adatti per coloro che risiedono all’estero. I ruoli probabilmente prevedono visite in sede o incontri di persona con i clienti. Tuttavia, nel caso di incarichi per cui è possibile apportare accorgimenti, i datori di lavoro che riconoscono il valore dell’attuazione di una politica sui dipendenti all’estero e consentono al personale di lavorare in un modo a essi consono, ampliano senza dubbio il loro pool di talenti, in quanto non sono più soggetti alle restrizioni sull’assunzione di personale vicino a un luogo di lavoro fisico.

Ma cosa occorre sapere prima di decidere se consentire ai dipendenti di lavorare all’estero?

Diritti

Un dipendente che lavora all’estero potrebbe essere tenuto a osservare le normative locali in materia di rapporto di lavoro. Ciò significa che questioni come il diritto alle ferie, la retribuzione o la cessazione del contratto di lavoro devono essere prese in esame sulla base delle normative vigenti nel Paese di residenza del dipendente. Occorre tenere presente che alcuni Paesi possono prevedere diritti in materia di rapporto di lavoro più ampi rispetto a quelli del Regno Unito. Occorre inoltre prendere attentamente in considerazione le leggi sull’immigrazione ed è bene eseguire una verifica del “Diritto al lavoro”. Alcuni Paesi offrono “visti per nomadi digitali”, che prevedono diritti e gli obblighi di dipendenti e datori di lavoro.

Le aziende dovranno inoltre considerare attentamente le implicazioni contrattuali circa l’assunzione di un soggetto risiedente all’estero. Qualora i dipendenti presentino una domanda formale che preveda una politica di lavoro flessibile in vigore, e la richiesta  sia accordata, i termini e le condizioni del loro rapporto di lavoro subiranno una modifica formale.

Il lavoro da remoto nonché qualsiasi forma di lavoro flessibile può essere svolto in modo informale, senza bisogno di apportare variazioni contrattuali. Tuttavia, i datori di lavoro devono accertarsi che i loro dipendenti comprendano le differenze e le implicazioni di tali modalità di lavoro.

I contratti di lavoro devono inoltre indicare la sede contrattuale. Non è necessario che essa cambi per i dipendenti che lavorano dall’estero, tuttavia, nel caso dei dipendenti che lavorano in modo permanente dal luogo in cui vivono, il loro indirizzo di residenza deve essere indicato quale luogo di lavoro nel contratto.

Potrebbero anche esservi delle implicazioni fiscali per i dipendenti che lavorano da remoto da un Paese al di fuori del Regno Unito.

Implicazioni fiscali

Le modalità di calcolo della ritenuta per rivalsa e dei contributi previdenziali dipendono dalla sede di un dipendente e dal periodo in cui quest’ultimo prevede di lavorare lì. I dipendenti che, nel corso di 12 mesi, passano la maggior parte del tempo all’estero potrebbero avere diritto a richiedere uno sgravio fiscale integrale accordato dal governo britannico sui redditi percepiti.

Sicurezza online e dei dati

Quale parte essenziale del lavoro da remoto durante la pandemia, molte aziende hanno già preso attentamente in esame la loro sicurezza informatica. La tecnologia svolge un ruolo cruciale nel lavoro da remoto. I dipendenti non devono mettere a rischio i dati aziendali, per cui è necessario attuare sistemi e politiche di sicurezza atti a prevenire che ciò accada e le modalità per far fronte a tale eventualità.

Poiché il personale ha l’esigenza di lavorare senza difficoltà a casa e nel luogo di lavoro, è necessario che possa contare su una connettività affidabile. Immaginiamo il caso di un dipendente che viva in un Paese in cui ciò non fosse possibile o con una connettività sporadica.

Oltre alla tecnologia, occorrerà prendere in considerazione le altre apparecchiature di cui un dipendente che lavora all’estero potrebbe avere bisogno. Esse possono includere la fornitura di strumenti come computer cablati, laptop, arredi per ufficio o dispositivi mobili, le modalità di acquisto e il luogo di acquisto di questi ultimi.

Benessere dei dipendenti

Tutti i datori di lavoro hanno un obbligo di diligenza nei confronti dei loro dipendenti e devono quindi accertarsi che il loro ambiente lavorativo, quando si trovano sul posto di lavoro, anche se all’estero, sia sicuro. Ciò rappresenta una priorità sia per coloro che lavorano da remoto che per coloro che lavorano da remoto nel Regno Unito o sono fisicamente presenti in ufficio. Il supporto in caso di problemi di salute mentale che possono riguardare i dipendenti deve essere accessibile sia sul luogo di lavoro che a casa, in qualsiasi luogo del mondo.

Formazione e sviluppo

La formazione e lo sviluppo sono fondamentali per fare in modo che i dipendenti possano svolgere al meglio i propri incarichi, in particolare se lavorano in remoto dall’estero.

I diretti superiori gerarchici avranno bisogno di indicazioni, informazioni e formazione per garantire diversità e inclusione, oltre che di efficaci processi di assunzione e coinvolgimento dei dipendenti in un team eterogeneo.

Comunicazioni e collaborazione

La comunicazione e collaborazione da remoto non costituiscono una novità. Molte aziende sono state costrette ad adattarsi a tale realtà. Per esempio, i giornalisti che si occupano di una storia all’estero devono comunicare con i loro team nei propri Paesi. Non è quindi impossibile per i dipendenti lavorare in modo efficiente ed efficace lontani dai propri team.     

Se decidi di consentire a un tuo dipendente di lavorare dall’estero, dovrai prendere in considerazione i seguenti fattori per consentire efficaci comunicazioni da remoto sia per chi lavora con la modalità da remoto nel Regno Unito, che per chi lo fa dall’estero:

  • Tenere abitualmente riunioni online. Tale approccio contribuisce a fare in modo che ogni dipendente partecipante abbia un’esperienza concreta. Occorre tener presente che, quando i dipendenti che lavorano faccia a faccia tengono riunioni di persona e quelli che lavorano da casa vi prendono parte da remoto, possono insorgere “disparità per quanto riguarda le presenze” in cui l’esperienza dei partecipanti differisce. Ciò può causare problemi di comunicazione.
  • I team devono essere incoraggiati e supportati nel predisporre propri metodi e principi di comunicazione che possano o meno prevedere riunioni periodiche di persona o decisioni su quale tecnologia usare. Dare ai team tale libertà consente ai singoli dipendenti di usufruire di una maggiore flessibilità per quanto riguarda l’orario e la sede e riduce i tempi delle riunioni online.

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Presso IMD Corporate, il nostro team esperto in diritto del lavoro comprende le sfide che si profilano per le aziende nel garantire l’osservanza delle normative vigenti che sono in continua evoluzione, al fine di riflettere nuove modalità lavorative e l’evoluzione dei comportamenti sociali. Offriamo una vasta gamma di servizi, acquistabili singolarmente a un costo fisso o integralmente tramite l’iscrizione al nostro piano di tutela dei datori di lavoro, che ci rende alla portata di tutti. Per ulteriori informazioni, contatta Marcin Durlak al numero 0330 159 6497, o inviaci un’e-mail a business@imd.co.uk.

Questo articolo è solo per informazione generale e non costituisce una consulenza legale o professionale. Si prega di notare che la legge potrebbe essere cambiata da quando questo articolo è stato pubblicato.

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Marcin Durlak - Managing Partner

Servizi per le imprese - IMD Solicitors LLP

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