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La Nostra Guida per comprendere il Patrimonio Comune

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Date published: 28/08/2020

Quando una coppia divorzia, spesso si presume che il patrimonio comune sarà automaticamente diviso in modo uguale tra le parti.

In realtà, è possibile che una persona lasci il matrimonio con una quota maggiore di proprietà, risparmi, investimenti e pensioni rispetto all’altra, a seconda delle circostanze finanziarie passate, attuali e future della coppia, mentre vanno avanti con le loro vite dopo la separazione.

Comprendere la complessa legislatura sul divorzio può essere difficile, quindi è importante cercare una buona rappresentanza da parte di un avvocato specializzato che possa aiutarvi a superare questo momento difficile.

Cosa è il patrimonio comune?

La definizione più semplice di patrimonio comune è “un bene finanziario che voi e/o il vostro coniuge avete acquisito nel corso del vostro matrimonio”.

A seguito della richiesta al tribunale da parte di uno dei coniugi per ottenere il divorzio, questi beni sono soggetti ad una divisione tra le parti.

Il patrimonio comune include tipicamente cose come la casa coniugale, le pensioni, gli investimenti e i risparmi. Può anche includere qualsiasi proprietà acquisita prima della data del matrimonio se questa è stata acquistata per essere usata come casa conigale, o qualsiasi mobile che è stato acquistato specificamente per questa rabitazione.

Il patrimonio comune viene anche chiamato beni familiari, beni matrimoniali o beni comuni

Cosa sono i beni non matrimoniali o che non rientrano nel patrimonio comune?

I beni matrimoniali sono diversi dai beni non matrimoniali, che sono beni finanziari acquisiti prima o dopo il matrimonio. Questi di solito includono cose come l’eredità, le imprese di famiglia e le proprietà acquistate come persona singola.

Chi decide come vengono divisi i beni matrimoniali quando una coppia divorzia?

Quando vi separate e, infine, divorziate, voi e la vostra ex moglie o marito dovete raggiungere un accordo su come il vostro patrimonio deve essere diviso – con la speranza che ognuno di voi senta di aver ricevuto una quota equa e ragionevole dei beni acquisiti durante il matrimonio.

Se è impossibile raggiungere un accordo, il tribunale prenderà queste decisioni per i coniugi e per i loro figli.

Il tribunale ha infine il potere di ordinare il pagamento di una somma forfettaria a una parte, o di stabilire pagamenti periodici (“mantenimento del coniuge”) in modo che una parte riceva un sostegno finanziario regolare dall’altra, per un periodo di tempo stabilito – il più delle volte questo avviene nei confronti del coniuge che convive con i figli nati della coppia.

Il tribunale ha il dovere di assicurare che entrambe le parti diventino finanziariamente indipendenti l’una dall’altra il più rapidamente possibile. Ogni parte ha anche l’obbligo di massimizzare il proprio reddito e non fare semplicemente affidamento sull’altro se ha la possibilità di essere autosufficiente (parzialmente o completamente).

Ci sono alcune circostanze, tuttavia, in cui una delle parti non è in grado di lavorare perché ad esempio si prende cura  a tempo pieno dei bambini piccoli, o perché soffre di una malattia cronica o portatrice di disabilità. Se non ha una capacità di guadagno, questo influenzerà anche altre questioni finanziarie come ad esempio la possibilità di affittare una casa, prendere un prestito o accendere un mutuo.

In questi casi, il tribunale determinerà quanto il supporto che dovrebbe essere fornito dall’ex-marito o dalla ex moglie, e per quanto tempo.

Cosa afferma la legge britannica sui beni comuni quando una coppia divorzia?

Secondo la legge britannica, non ha molta importanza chi ha pagato i beni matrimoniali o ha accumulato la ricchezza. In Inghilterra e Galles, qualsiasi bene finanziario acquisito durante il matrimonio appartiene legalmente anche all’altro coniuge (per esempio, se si versa una pensione mentre si è sposati, il marito o la moglie avranno diritto a una parte di questa, anche se non hanno fisicamente dato un contributo o se si eredita denaro da un parente deceduto, il coniuge avrà diritto a una parte di questo).

Come già notato, i beni matrimoniali non sono necessariamente divisi a metà. La legge in Inghilterra e Galles stabilisce che ogni partner ha diritto di fare affidamento su un accordo equo in esito al divorzio che tenga conto della situazione economica di entrambe i coniugi e, per quanto possibile, soddisfi i loro bisogni.

In caso di divorzio, il vostro ex-partner deve essere adeguatamente mantenuto – quindi se questo significa rinunciare a una parte del vostro fondo pensione, il tribunale prenderà questa decisione.

Cosa considerano i tribunali quando decidono come devono essere divisi i beni matrimoniali?

Il tribunale prenderà in considerazione una serie di fattori diversi nel decidere come il patrimonio comune debba essere diviso tra le due parti.

Questi fattori includono:

1) Il reddito, la capacità di guadagno, le proprietà, gli investimenti e i risparmi che ciascuna delle parti ha o probabilmente avrà nel prossimo futuro.

2) Le necessità finanziarie, gli obblighi e le responsabilità che ciascuna delle parti ha o probabilmente avrà nel prossimo futuro

3) Il tenore di vita a cui la famiglia era abituata prima della rottura del matrimonio.

4) La durata del matrimonio e l’età di ogni parte.

5) Qualsiasi disabilità fisica o mentale sofferta da una delle parti.

6) I contributi che ciascuna delle parti ha dato o probabilmente darà nel prossimo futuro al benessere della famiglia, compresa la cura della casa o l’assistenza ai bambini.

7) Il comportamento di ciascuna parte, se si ritiene che questo influenzi in qualche modo il procedimento.

Il tribunale prenderà in considerazione ognuno di questi fattori e, in modo equilibrato, deciderà il modo più giusto per dividere il patrimonio comune, tenendo conto delle circostanze individuali delle persone coinvolte.

Cosa dice la legge britannica sui beni non matrimoniali quando una coppia divorzia?

La divisione dei beni non matrimoniali può essere più complessa della divisione dei beni comuni.

È possibile chiedere al tribunale di escludere i beni non matrimoniali (o beni personali) dal vostro accordo di divorzio, anche se questa richiesta può essere negata se il bene non matrimoniale è stato in qualche modo usato nel vostro matrimonio (per esempio, un’eredità personale che ha finanziato l’acquisto della casa coniugale).

Se il patrimonio comube nel caso specifico non è sufficiente per soddisfare i bisogni economici di entramve le parti e dei figli, il tribunale può decidere che i beni non matrimoniali siano inclusi per incrementare la disponibilità.

Un accordo prematrimoniale proteggerà tutti i miei beni?

Gli accordi prematrimoniali giocano un ruolo importante nelle procedure di divorzio e saranno debitamente considerati dai tribunali, indipendentemente dalla giurisdizione in cui sono stati stipulati.

Se state pensando di stipulare un accordo prematrimoniale, è vitale che questo sia attentamente redatto da un avvocato specializzato in diritto di famiglia che abbia familiarità con la legge britannica con riferimento a tutti i passi che devono essere svolti.

Indipendentemente da un accordo prematrimoniale, tuttavia, la prima preoccupazione del tribunale sarà quella di assicurare che i bisogni finanziari della famiglia e del coniuge saranno soddisfatti.

La mia pensione è considerata patrimonio comune?

Siamo spesso contattati da un coniuge che sta divorziando, preoccupato che quanto accumulato per la propria pensione, sarà affetto durante il procedimento di divorzio.

Se avete versato una pensione durante il vostro matrimonio, questa sarà considerata come patrimonio comune e il vostro ex marito o moglie può averne parzialmente (o potenzialmente interamente) diritto attraverso un ‘ordine di condivisione della pensione’. Questo perché le pensioni sono spesso viste dai tribunali come risparmi comuni, e sono incluse nella parte di risparmio e investimenti del patrimonio comune.

Un ordine di ripartizione della pensione stabilisce quanta parte del vostro piano pensione riceverà il vostro coniuge o quanta parte del loro riceverete voi. L’importo è indicato come percentuale del valore di trasferimento.

Nel prendere questa decisione, il tribunale esaminerà i bisogni finanziari di ogni coniuge e baserà la propria decisione sul principio che ogni parte riceva una quota equa e ragionevole.

Cosa succederà alla casa coniugale quando divorzieremo?

Molte persone presumono che, in caso di divorziom la casa coniugale (valle a dire la residenza primaria della coppia e degli eventuali figli durante il loro matrimonio) sarà automaticamente venduta ed il ricavato diviso equamente tra le parti.

Anche se la casa coniugale è in comproprietà tra i coniugi, il tribunale potrebbe non decidere di dividerla equamente se l’acquisto è stato finanziato da beni “non comuni”.

Il tribunale esaminerà ogni caso individualmente, tenendo conto di ciò che è meglio per entrambe le parti e per gli eventuali bambini.

Cosa sono i “beni comuni di valore elevato”?

I beni di valore elevato, acquisiti nel corso di un matrimonio, includono:

  • Aziende o azioni di un’azienda.
  • Belle arti, antichità e auto d’epoca o di performance.
  • Investimenti immobiliari come proprietà in affitto, case vacanza, terreni o seconde case.
  • Pacchetti retributivi di alto livello con piani di incentivazione a lungo termine e sistemi di incentivazione basati su azioni.

Se un accordo di divorzio include beni di valore elevato, questo può porre ulteriori sfide per una coppia che deve raggiungere un accordo equo e che compensi ogni parte, secondo le rispettive attuali circostanze e necessità finanziarie.

Purtroppo, non è raro che uno dei partner non dichiari o cerchi di nascondere o disfarsi di beni di valore elevato in modo che questi non siano inclusi nell’accordo finanziario. Questa è una pratica conosciuta come ‘occultamento di beni’ che è perseguibile per legge.

Chiunque sia stato trovato colpevole di occultamento di beni può uscire dall’accordo con un risultato peggiore di quello che avrebbe potuto sperare in precedenza, con l’altra parte che riceve una quota maggiore dei beni rimanenti insieme al risarcimento. Può anche essere condannato al pagamento delle spese.

Se si sospetta che una delle due parti stia tentando di nascondere dei beni, il tribunale può emettere un’ingiunzione che impedisca la vendita dei beni e che congeli tutti i conti bancari relativi.

Dovrò versare assegni periodici al coniuge (mantenimento) dopo il divorzio?

C’è un dovere di diritto comune imposto ai coniugi di sostenersi a vicenda finché esiste il matrimonio o l’unione civile, ma ciò di cui molte persone non sono consapevoli è che questo dovere continua anche dopo la separazione per effetto delle disposizioni di legge.

I pagamenti periodici (o assegno di mantenimento) consistono in una serie di ordini che il tribunale può fare per regolare le risorse delle parti e raggiungere un risultato equo in caso di divorzio. In sostanza, il tribunale deve decidere se il coniuge con il reddito più alto deve fornire all’altra parte un pagamento forfettario e/o un regolare supporto finanziario.

Il mantenimento del coniuge è una questione che è unica per ogni coppia di divorziandi, e ogni caso viene valutato separatamente dai tribunali. I pagamenti periodici coniugali di solito terminano dopo un periodo di tempo stabilito, o se il beneficiario si risposa o muore.

Le procedure di divorzio, inclusa la divisione dei beni comuni, possono essere complesse, confuse ed emotivamente difficili per tutte le persone coinvolte…

Per ulteriori informazioni, si prega di contattare Iwona Durlak del team di diritto di famiglia allo 0330 159 5968 o all’email i.durlak@imd.co.uk.

Questo articolo è solo per informazione generale e non costituisce una consulenza legale o professionale. Si prega di notare che la legge potrebbe essere cambiata da quando questo articolo è stato pubblicato.

Pubblicato da:

Iwona Durlak Senior Partner

Diritto di Famiglia – IMD Solicitors LLP

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