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Vittoria di una designer in una causa di discriminazione basata sull’età contro Superdry

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Pubblicato in: Servizi per le imprese
Pubblicato in data: 24/08/2022

Di recente, una designer di maglieria ha vinto una causa intentata nei confronti dell’azienda di abbigliamento Superdry. La causa riguardava accuse di licenziamento ingiustificato e discriminazione basata sull’età. Le accuse sono risultate fondate e hanno dato luogo a un risarcimento di £96.208.

Cosa è accaduto nella causa?

Rachel Sunderland ha lavorato per Superdry come designer di capi in maglieria per uomo e donna tra il 2015 e 2020, prima di dare le dimissioni per via di varie “azioni ed omissioni” nei suoi confronti. Il tribunale ha stabilito che l’attrice era stata ingiustamente licenziata per grave inadempimento del contratto di lavoro.

Nel corso del processo della durata di cinque giorni a Bristol intentato il 21 marzo 2022, Sunderland ha affermato che, nel corso del suo rapporto di lavoro in azienda, Superdry “non l’ha promossa, né le ha affidato l’incarico di lead designer – fino alla valutazione della dipendente nel novembre 2019”.

Inoltre, nell’estate del 2019, a Rachel era stato affidato un carico di lavoro aggiuntivo in quanto la sua collega era andata in congedo di maternità. A ciò ha fatto seguito “l’incentivo implicito” della promozione, successivamente negata.

Discriminazione basata sull’età e promozione

A Rachel Sunderland era stato comunicato che non aveva un adeguato livello di esperienza manageriale per la gestione degli altri dipendenti per essere promossa. Rachel indicava inoltre diversi casi in cui dipendenti giovani erano stati promossi a posizioni di lead designer, nonostante non fossero tenuti a effettuare una supervisione o gestione, a riprova del fatto che l’azienda si affidava a una forza lavoro più tradizionale formata da membri più giovani di Rachel. In uno dei casi, aveva avuto una promozione un designer con quasi venti anni di esperienza in meno rispetto a Sunderland.

In un’altra situazione, una collega di Sunderland l’ha definita “sbadata”. Il tribunale ha ritenuto il termine “carico di soggettività” e “al limite dell’abuso verbale, che non sarebbe stati utilizzato per descrivere un collaboratore uomo più giovane”.

Decisione del tribunale

Nel processo, le pretese di licenziamento ingiustificato avanzate da Sunderland sono state ritenute fondate. Dati i 56 anni di età, Sunderland era vittima di discriminazione basata sull’età a opera di Superdry.

Il tribunale ha dichiarato che Sunderland possedeva tutte le qualità necessarie per la promozione al ruolo di lead designer. Ha inoltre aggiunto che a Sunderland non erano state fornite giustificazioni soddisfacenti per la mancata promozione. Non esisteva alcun tipo di spiegazione che potesse indurla a ritenere di non soddisfare tutti i requisiti per la promozione.

Nelle conclusioni aggiuntive si dichiarava che Superdry non aveva tenuto conto degli effetti dell’elevata pressione esercitata dal lavoro sulla salute fisica e mentale di Sunderland.

A parte fornirle quello può essere interpretato solo come un suggerimento circa il fatto che la gestione di tale carico di lavoro avrebbe potuto aiutarla a ottenere la promozione desiderata, e a parte l’assistenza di un collaboratore che spesso non era disponibile, la Società Convenuta non ha tenuto conto di tutte le altre opzioni.

Il tribunale ha inoltre stabilito che l’età dell’attrice fosse il motivo alla base delle azioni di Superdry. Di conseguenza, a Sunderland è stato accordato un risarcimento di £96.208.

Secondo il rappresentante di Superdry, l’azienda punta a garantire l’uguaglianza sul luogo di lavoro per tutti i dipendenti. Ha inoltre aggiunto che la sentenza del tribunale è ingiusta e non riflette la cultura e i valori dell’azienda. Tuttavia, ha ringraziato il tribunale per l’esame dettagliato del caso e ha dichiarato di rispettare la sua decisione. 

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Questo articolo è solo per informazione generale e non costituisce una consulenza legale o professionale. Si prega di notare che la legge potrebbe essere cambiata da quando questo articolo è stato pubblicato.

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Marcin Durlak Managing Partner

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