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Divorzio consensuale in Inghilterra e Galles: è al passo con i cambiamenti?

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Pubblicato in: Diritto di famiglia, Divorzio
Pubblicato in data: 06/10/2022

La modifica più significativa alla legge sul divorzio in 50 anni è entrata in vigore in Inghilterra e Galles il 6 aprile 2022, con l’introduzione del divorzio consensuale. In precedenza, gli avvocati specializzati in diritto di famiglia tentavano di arginare le procedure difficoltose incoraggiando i loro clienti ad attuare un approccio più conciliante o a usare esempi anodini di comportamento irragionevole nelle domande di divorzio.

Dopo il caso di Owens contro Owens, in cui esempi del comportamento del marito della richiedente furono ritenuti troppo lievi dal tribunale, seguì un periodo difficile in cui i legali incoraggiarono i clienti a gonfiare i loro esempi di comportamento irragionevole per evitare tale eventualità.

Nel corso degli anni, i governi successivi hanno preso ripetutamente in esame proposte di un sistema di divorzio consensuale, anche se hanno preferito mantenere lo status quo. Tuttavia, in seguito al caso Owens nel 2018, la Corte suprema ha richiesto al Parlamento di intervenire e prendere nuovamente in considerazione la legge. Ma per quanto riguarda gli altri ordinamenti? L’Inghilterra e il Galles sono stati i primi a adottare procedure di divorzio consensuale?

Malta, Cina e Australia sono solo alcuni dei Paesi in cui il divorzio consensuale fa parte del sistema giuridico. La California, per esempio, fu il primo Stato USA a consentire il divorzio consensuale, in vigore sin dal 1970. Prima del divorzio consensuale, i coniugi di questo Stato presentavano, e potevano presentare, false accuse sulla causa del divorzio. Il coniuge che presentava le accuse poteva quindi ottenere un vantaggio finanziario, mentre quello falsamente accusato veniva punito dal punto di vista finanziario e la sua reputazione veniva danneggiata. Con l’introduzione del divorzio consensuale, i coniugi sono messi sullo stesso piano, per cui possono mantenere la riservatezza sul motivo per cui divorziano.

Dei 50 Stati USA, 17 consentono il divorzio consensuale, mentre negli altri 33, i coniugi possono presentare domanda di divorzio consensuale o scegliere di richiedere l’addebito, i cui motivi alla base variano a seconda degli Stati.

La cosa chiara in tali ordinamenti è che si è passati dallo Stato quale giudice di un eventuale scioglimento o meno del matrimonio a un approccio a supporto del matrimonio quale unione basata sul consenso. Di conseguenza, se uno dei coniugi revoca il consenso, il matrimonio deve essere sciolto. In termini giuridici, si tratta di un cambiamento pratico a favore di un approccio amministrativo con poco o nessun controllo rispetto a standard esterni, come la colpa.

In Germania, Colorado e California, le domande di divorzio sono ritenute prove conclusive della rottura del matrimonio. Tuttavia, è ancora possibile contestare un divorzio sulla base del difetto di competenza, della validità del matrimonio, della frode/coercizione e della conformità processuale. Tali contestazioni non si basano sull’eventuale integrazione dei motivi alla base del divorzio ma sul fatto che non vi sia matrimonio da sciogliere, o che il tribunale non abbia il diritto di scioglierlo.

In Spagna, Svezia e Finlandia, i convenuti possono indicare in modo informale la loro opposizione alla domanda di divorzio sulla base di come compilano i moduli, anche se ciò ha semplicemente un effetto simbolico.

In nessuno di questi Paesi vigono norme che consentono ai convenuti di registrare il loro desiderio di restare sposati.

Il divorzio consensuale è in vigore in Francia sin dagli anni ‘70, e rappresenta il metodo più popolare per divorziare (più della metà dei casi, secondo le statistiche ufficiali). Tuttavia, la Francia ha fatto un passo in più rispetto l’Inghilterra e il Galles, e, nel 2016, ha stabilito che, nel caso di divorzi non contestati, le coppie non devono partecipare alle udienze, né rivolgersi al tribunale, ma piuttosto stilare un accordo con i loro consulenti legali che sarà poi successivamente approvato da un notaio.

Nonostante una certa sovrapposizione tra gli ordinamenti, vi sono diversi motivi per cui altri Paesi, come Australia, Canada, Francia e parte degli USA, non rappresentano per alcune persone ordinamenti tanto appetibili per l’avvio di pratiche di divorzio quanto il Regno Unito. Londra attrae per la reputazione a livello globale in quanto qui è prevista l’assegnazione di somme generose al coniuge finanziariamente più debole, principalmente la donna. In genere, le assegnazioni accordate in altri ordinamenti tendono a essere più limitate. Ai giudici di Inghilterra e Galles è concessa molta discrezionalità circa la decisione sulla ripartizione dei beni coniugali.

L’agire tempestivamente con l’avvio di procedure di divorzio nel Paese prescelto da una persona riveste un’importanza cruciale, in quanto è difficile passare a un altro ordinamento una volta che il processo ha avuto inizio. I clienti più facoltosi con accordi finanziari complessi e rapporti con più di un Paese dispongono spesso di una scelta più ampia sul luogo in cui presentare il divorzio. Per esempio, se una persona vive in Germania ma è nata nel Regno Unito e lavora in Francia può presentare domanda di divorzio in ognuno di tali ordinamenti.

Ci sono però degli inconvenienti: per la maggior parte dei Paesi europei i criteri sulla presentazione della domanda di divorzio prevedono la permanenza fisica in tali Paesi per un dato periodo prima dell’avvio di qualsiasi giudizio. Anche se un coniuge presenta domanda di divorzio in un ordinamento non significa necessariamente che il caso sarà trattato in quest’ultimo. Nel divorzio consensuale, la questione della competenza è un motivo per contestare una domanda e tale eventualità non si presenta raramente per i coniugi che non desiderano divorziare in Inghilterra o Galles.

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Questo articolo è solo per informazione generale e non costituisce una consulenza legale o professionale. Si prega di notare che la legge potrebbe essere cambiata da quando questo articolo è stato pubblicato.

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Iwona Durlak Senior Partner

Diritto di Famiglia – IMD Solicitors LLP

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