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Garantire la sicurezza del minore e della vittima in seguito a condotte lesive ed abusi continuati

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Pubblicato in: Diritto di famiglia
Pubblicato in data: 24/06/2024

Introduzione

Il presente caso di studio esamina un caso recentemente concluso gestito da IMD Solicitors LLP, che riguarda una complessa e prolungata battaglia legale avente ad oggetto accordi su un minore e la protezione della cliente dalla violenza domestica. Oltre due anni di giudizio culminato in un provvedimento giudiziario definitivo che ha negato al padre qualsiasi contatto con la figlia. La decisione è stata dettata dalla persistente inosservanza del padre ai provvedimenti del giudice e il suo sospetto abuso del processo per continuare il suo comportamento abusivo nei confronti della madre, nostra cliente. Questo caso sottolinea l’impegno giudiziario per la salvaguardia delle vittime di violenza domestica e la priorità all’interesse superiore del minore.

Contesto del caso di studio

Il caso riguardava una madre di un Paese europeo e un padre di un Paese sudamericano che hanno dato alla luce una figlia quando vivevano in Europa. Inizialmente il tribunale di un altro ordinamento europeo aveva  stabilito un accordo per cui la minore avrebbe trascorso del tempo con entrambi i genitori. Tuttavia, dopo il trasferimento di entrambe le parti in Inghilterra il comportamento abusivo del padre nei confronti della madre si è aggravato. Tale situazione ha indotto la madre a richiedere tutela giuridica e una modifica degli accordi sulla figlia dinanzi ai tribunali inglesi.

Giudizio in Inghilterra

Con la nostra guida la madre ha richiesto e  ottenuto un’ordinanza restrittiva giudiziale di protezione contro la violenza domestica della durata pari a quella del giudizio avente ad oggetto la loro figlia. Con questo ha ottenuto pace, sicurezza e un momento di pausa dal comportamento del padre, che le ha consentito di concentrarsi sul giudizio avente ad oggetto la figlia, pronunce che venivano emesse separatamente. Ha richiesto che la figlia fosse affidata a lei in via esclusiva e che al padre fossero vietati i contatti fino al completamento, da parte di quest’ultimo, del programma di intervento sulla violenza domestica.

Il giudizio inglese avente ad oggetto la figlia è durato otre due anni e ha comportato udienze in molteplici direzioni. Nel corso di tale giudizio il padre si è reso costantemente inadempiente ai provvedimenti del giudice e non si è impegnato a avere contatti indiretti con la figlia, secondo quanto ingiunto dal giudice.

Non conformità e valutazione psicologica

Nonostante il suo mancato impegno generale, il padre ha partecipato alla valutazione psicologica disposta dal giudice da sottoporre a esame. La valutazione era parte degli impegni del giudice nell’accertare la sua idoneità ad avere contatti con la figlia e a comprendere in modo più completo il rischio posto dallo stesso e il suo comportamento paranoide. Contestualmente il giudice aveva programmato un’udienza cognitiva per trattare le allegazioni di abuso della madre. Tuttavia, il mancato e persistente inadempimento del padre nel rispettare le disposizioni relative all’udienza cognitiva hanno reso impossibile  l’effettivo svolgersi di tale udienza. Il giudice ha emesso numerosi moniti in merito alle implicazioni della sua mancata osservanza e i giudici si sono adoperati per assicurarsi del tempo per spiegare cosa era richiesto al padre in ciascuna udienza, e tutto è stato ignorato.

Decisione giudiziaria e Provvedimento definitivo

L’ultima udienza, che avrebbe dovuto qualificarsi come udienza pre-dibattimentale ma che alla fine si è conclusa come udienza definitiva, è stata molto importante. Il giudice ha concluso che il padre aveva avuto sufficienti possibilità di partecipare al giudizio e  impegnarsi ad avere contatti indiretti con la cliente, ma ha scelto di non farlo. Il giudice ha espresso preoccupazione in merito al fatto che il padre stava utilizzando il sistema giuridico per continuare il suo abuso nei confronti della madre. Il giudice ha conseguentemente deciso che la prosecuzione del giudizio non era nel miglior interesse della figlia e pertanto è stato pronunciato un provvedimento definitivo con il divieto al padre di avere alcun contatto con la figlia.

Analisi giuridica

Il presente caso esemplifica un approccio giudiziario pragmatico per garantire la sicurezza delle vittime di abusi e l’interesse superiore del minore. La decisione del giudice di porre fine al giudizio nonostante la difesa personale in giudizio del padre, ma alla luce della sua inosservanza reiterata, evidenzia numerosi aspetti fondamentali della normativa in materia di famiglia:

  • Protezione delle vittime: la priorità del giudice è stata la sicurezza immediata e a lungo termine della madre e della figlia, mentre invece al padre erano state date tutte le opportunità di impegnarsi nel processo, ma lui non è riuscito a farlo. Ciò è avvenuto con l’emissione di  ordinanze restrittive con il divieto di porre in essere molestie e con la conclusione del giudizio e l’emissione di un provvedimento di diniego del diritto di visita.
  • Interesse superiore del minore: Il giudice nell’emettere la decisione è stato fortemente influenzato dal principio che gli interessi superiori del minore sono prioritari. L’inosservanza del padre e l’uso manipolativo del procedimento giudiziario sono considerati nocivi per il benessere del minore.
  • Discrezionalità del giudizio e pragmatismo: Il giudice ha dimostrato un notevole margine discrezionale nel gestire il procedimento giudiziario, garantendo che il mancato impegno del padre non comportasse un inutile prolungarsi del giudizio, riducendo così al minimo la sofferenza per la madre e la figlia.
  • Difesa personale in giudizio: Il caso sottolinea le sfide che il giudice deve affrontare quando deve avere a che fare con le parti che si difendono da sole. Il giudice ha adottato misure importanti per garantire che il padre comprendesse il procedimento giudiziario e i rispettivi obblighi che sono stati fondamentali per giustificare la sua decisione finale.

Indicazioni pratiche per i Professionisti del settore legale

  • Corrispondenza dettagliata: è fondamentale mantenere una comunicazione chiara e dettagliata con tutte le parti, in particolare con le parti in  causa. Ciò garantisce che può essere realizzata una solida argomentazione che è stato fatto tutto il possibile per garantire l’impegno e l’adesione al percorso.
  • Premesse introduttive del giudizio: Con la richiesta al giudice di fornire delle premesse introduttive dettagliate di ciò che è necessario attuare prima delle udienze successive può essere utile. Crea una visione chiara e consente una solida argomentazione per prevenire pretese di mancata conoscenza o incomprensione delle parti.
  • Priorità sulla protezione del cliente: Per gli avvocati che rappresentano le vittime di violenza domestica, che attribuiscono priorità alla sicurezza attraverso opportune misure legali, come le ordinanze restrittive, è fondamentale. Questo comprende anche il prepararsi a potenziali inosservanze del soggetto che mette in atto la violenza domestica, e la richiesta di un rapido intervento giudiziario e continuità di giudizio.

Conclusione

Il presente caso ha dimostrato il delicato bilanciamento che i tribunali inglesi specializzati in diritto di famiglia devono operare tra il preservare la correttezza processuale e la protezione delle parti vulnerabili. La nostra cliente ha accolto con favore l’esito che IMD Solicitors LLP le ha assicurato, per le nostre soluzioni pragmatiche e solide alle problematiche che ha affrontato e infine per le nostre argomentazioni per conto di quest’ultima che hanno garantito protezione per lei e per sua figlia.

Questo articolo è solo per informazione generale e non costituisce una consulenza legale o professionale. Si prega di notare che la legge potrebbe essere cambiata da quando questo articolo è stato pubblicato.

Pubblicato da:

James Legg Barrister

Diritto di Famiglia – IMD Solicitors LLP

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